Assunzione della B.V. Maria (S)

Assunzione della B.V. Maria (S)

Dai Padri dei Primi secoli

 

La Nave dei tesori (Inno a Maria dei primi secoli) 

[Maria] è la nave che porta il tesoro dei tesori e ha fatto dono ai poveri della ricchezza celeste; i morti si sono arricchiti, grazie a essa che portava la vita.

In Maria si gloriano tutte le vergini perché è lei la Vergine che fu la causa del Bene; e da essa si è levata la Luce per quanti abitavano la tenebra.

In essa è rialzato il capo di Eva che era stato piegato, poiché portava il bambino che afferrò l’aspide, e le foglie della nudità trasformò in gloria.

Due vergini appartennero all’umanità, l’una causa di vita, l’altra causa di morte: in Eva si levò la morte, e la vita per mezzo di Maria.

La madre che era caduta, sua figlia la sostenne e poiché era vestita con le foglie della nudità tessé e le donò un abito di gloria.

Da un’omelia sulla Dormizione della santa Madre di Dio di Germano di Costantinopoli 

A causa di tutto questo, Madre di Dio crediamo che tu cammini insieme a noi. In verità, dunque, in verità con animo grato dirò: «Anche se hai cambiato dimora, non ti sei separata dai cristiani. Non ti sei allontanata da questo mondo corrotto, tu che sei la vita incorruttibile, ma sei vicina a coloro che ti invocano, sei trovata da quanti ti cercano fedelmente; tutto questo e segno di vita, di forza, di spirito sempre in azione, di un corpo non soggetto a dispersione. Come avrebbe potuto la dissoluzione del corpo ridurre in polvere e cenere te, che mediante l’incarnazione di tuo figlio hai liberato l’uomo dalla rovina della morte? […] Non era ammissibile che tu, vaso contenente Dio, fossi dissolta nella polvere della dissoluzione che corrompe 1 morti. Poiché colui che in te si spogliò1 era Dio fin da principio e vita da prima dei secoli, era anche necessario che la madre della vita abitasse insieme alla vita e ricevesse la morte come un sonno e, in quanto madre della vita, accogliesse la sua traslazione come un risveglio. Come infatti un figlio cerca e desidera la propria madre e la madre ama vivere con il figlio, così fu giusto che anche tu, che possedevi un tenero affetto per il tuo figlio e Dio, ritornassi a lui; e fu anche conveniente che, a sua volta, Dio che nei tuoi riguardi aveva un tenero affetto per la madre, ti rendesse partecipe della comunione di vita con lui. In questo modo tu, dopo esser stata allontanata dalle cose caduche, ti sei trasferita nelle dimore eterne dove abita Dio insieme al quale tu vivi, Madre di Dio, senza separarti da lui. Sei stata, infatti, dimora corporea del suo riposo ed egli, a sua volta, diventa luogo di riposo per la tua traslazione, o tu, oggetto di ogni lode.»

 

Dall’Omelia 4, Sulla Natività della santissima Madre di Dio di Andrea di Creta 

Colei che alla polvere ha donato la qualità del cielo, si sveste della polvere, depone la veste indossata fin dalla nascita e restituisce alla terra ciò che ad essa è imparentato. Colei che ha procurato la vita, corre e passa a una nuova vita. Viene ad abitare nel luogo incorruttibile che è principio di vita, separato da ogni condizione e da ogni rapporto soggetti alla materia e alla passione. E, infine, il sensibile si distacca dalle realtà sensibili e, in forma spirituale, si congiunge a ciò che è spirituale … E nessuno sia incredulo, ma pensi a Elia e a Enoc, i quali, apparsi al di sopra delle realtà visibili, poiché avevano chiuso i sensi ed erano usciti dalla carne e dal mondo, furono rapiti in alto l’uno su un carro e l’altro attraverso l’aria senza che le loro membra fossero divise o dissolte; per loro furono estesi i confini della vita stabiliti dalla provvidenza, che sapientemente ordina tutte le cose. […] Ed ecco uno spettacolo nuovo e inaccessibile ai ragionamenti: una donna ha oltrepassato la natura dei cieli mediante la sua purezza e ascende nell’intimo dei cieli; una vergine supera la natura dei serafini con il miracolo della nascita divina e si avvicina alla prima natura, Dio, creatore di tutte le cose; una madre, che ha generato la vita stessa, presenta una fine della vita paragonabile al suo parto e un miracolo degno di Dio e della fede. Come il seno di Maria partoriente non si corruppe, così la carne di Maria morta non andò in rovina. Quale prodigio! Il parto sfuggì alla corruzione e la tomba non la sopportò.

 

Da La vita di Maria di san Massimo il Confessore 

Come si potrà calcolare, con quale lingua esprimere, con quale mano scrivere con arte in un libro l’incalcolabile numero delle grazie e dei benefici che la santa sempre vergine Madre di Dio ha elargito e ogni giorno elargisce al genere umano? Con fervore essa intercede presso il figlio suo, il Cristo Dio, a favore di tutti quelli che la invocano; essa è il porto tranquillo per quanti sono agitati dai flutti, libera dai gorghi del mondo e della carne, riconduce sul cammino della vita quanti si perdono, cerca e converte chi si è smarrito, è il soccorso e la forza di chi è nella prova, procura la libertà a chi è ridotto in schiavitù. Ma io amplierò il mio discorso partendo dall’alto. E lei la resurrezione di Adamo caduto, il riscatto delle lacrime di Eva, la consolazione di quelli che piangono, il trono del Re, trono che porta colui che tutto sostiene. E il rinnovamento del mondo divenuto vecchio, la scala appoggiata al cielo per la quale Dio è disceso sulla terra, il ponte che dalla terra conduce al cielo, lo stupore degli angeli, il flagello dei demoni, colei che li schiaccia, la radice dell’obbedienza e dell’incorruttibilità, l’albero dal frutto immortale, colei che ha coltivato il Coltivatore degli uomini e ha fatto fiorire colui che pianta la salvezza; è il solco che fa fiorire la spiga che rinsalda i cuori, la mensa che porta la felicità eterna, l’incenso offerto a Dio, il nostro aiuto, l’utilità del mondo, la causa della libertà dei mortali presso Dio, la madre del buon pastore, la casa delle pecore spirituali. Essa allontana i nemici invisibili e apre le porte del paradiso, è la voce degli apostoli e non si può ridurre al silenzio, l’invincibile soccorso dei discepoli, la forza e la stabilità dei cristiani, l’aurora di un giorno senza notte, la madre del sole di per di giustizia. Per lei il leone ruggente fu scacciato dal trono, per lei si è manifestato a noi come Salvatore Cristo amico degli uomini.

 

 

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