Dal secondo Sermone per l’Ascensione di S. Bernardo
Pensate, fratelli quanto dolore e quanto timore abbia invasi i cuori degli apostoli quando videro che (il Signore) veniva loro strappato, e portato in cielo (…) innalzandosi solo per la grandezza della sua propria forza. Si compì ciò che aveva loro detto: Dove vado io, voi non potete venire. Ovunque fosse andato sulla terra lo avrebbero seguito. (…) Ma qui non potevano seguirlo perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla grava la mente dai molti pensieri. Era un dolore davvero troppo grande il vedere sottratto ai loro sensi e ai loro sguardi colui per il quale avevano lasciato tutto. I figli dello Sposo non potevano non piangere, poiché era stato sottratto loro lo Sposo. (…) Ma andava a preparare un posto per loro, ed era necessario che fosse loro sottratta alla sua presenza corporale.
Dalle Meditazioni di Guglielmo di St. Thierry (VI)
(…) Non è solo il tuo discepolo amato ad aver trovato la strada per salire lassù, e non solo a lui è stata mostrata la porta aperta nel cielo. Pubblicamente l’hai dichiarata a tutti, non attraverso un banditore o un qualsiasi profeta, ma tu stesso, dicendo: Io sono la porta, se qualcuno entrerà per me sarà salvo. Tu dunque sei la porta. E quando dici: Se qualcuno entrerà per me, ti si vede aperto a tutti coloro che vogliono entrare. (…) Poiché ci hai amato sei disceso fino a noi; amandoti saliremo lassù, dove sei.
Dal sermone per l’Ascensione del Beato Guerrico di Igny
(Cristo) poteva senz’altro venir subito rapito in un batter d’occhio lontano dai loro occhi e trovarsi ovunque volesse. Ma apertamente, come aquila che incita i suoi aquilotti a volare e vola intorno su di loro, si sforzava di sollevare in alto dietro a sé i loro cuori con l’amore per lui e prometteva con l’esempio del proprio corpo che i loro corpi potevano similmente sollevarsi; come dice anche l’Apostolo che conosce i misteri eterni: anche noi saremo rapiti sulle nubi incontro a Cristo che ritorna.
Dai Sermoni del Beato Elredo, Abate (XIII,34-36)
“Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. Grande consolazione. Così verrà. Come? Con la medesima carne, con la medesima forma, le stesse cicatrici, le stesse ferite che porterà in cielo. Lo vedranno, e vedendolo saranno presi da compunzione. I Giudei vedranno quel volto che avevano velato. Vedranno colui che disprezzavano e guardandolo scuotevano il capo.
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