Annunciazione della B.V. Maria (S)

Annunciazione della B.V. Maria (S)

Quando:
25 Marzo 2022 h. 3:15 – 4:30
2022-03-25T03:15:00+01:00
2022-03-25T04:30:00+01:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Da l’Ancella del Signore di Adrienne Von Speyr

 

La fecondità del «sì» di Maria

(…) Maria pronuncia  la risposta attesa dalla grazia accettando così la chiamata di Dio; la sua accettazione significa per lei: mettersi a disposizione di tale chiamata con piena dedizione; darsi con tutta la forza e la profondità del suo essere e delle sue facoltà; darsi quindi, nello stesso tempo, con l’intensità di chi è già pienamente disponibile verso Dio e con la debolezza di colei sopra la quale si è già disposto, debole a sufficienza per riconoscere la potenza di chi fa la richiesta, ma ancora abbastanza forte per offrirgli senza riserve la sua vita. In quanto parola ispirata dalla grazia del suo «sì» è espressamente un atto dello Spirito Santo sotto la cui azione ella dona a Dio anima e corpo. Lo Spirito che la adombra è già in lei ed è quello che le permette di pronunciate il «sì» congiuntamente allo stesso Spirito. Durante questo adombramento lo Spirito che la pervade dovrà incontrarsi con lo Spirito già presente in lei ed il «sì» di Maria sarà come racchiuso in un «sì» dello Spirito. Circondato dallo Spirito Santo esso diventa però una parola libera, sincera ed indipendente del suo spirito personale. Sarà in primo luogo una parola del suo spirito anche se ella non percepisce ancora come quest’ultima sia destinata, negli intenti divini, a divenire anche una parola del suo corpo. Lo Spirito Santo sarà colui che estenderà il «sì» del suo spirito anche ad un «sì» del suo corpo. Ciò è possibile in quanto il suo «sì» è di natura così illuminata che rappresenta una docile materia da cui Dio può creare quello che vuole.

Pronunciando il «sì» ella rinuncia a se stessa, si annulla allo scopo di lasciar agire unicamente Dio. Offre al suo operato tutte le possibilità che le sono affidate e costituiscono la sua natura, senza la possibilità o volontà di esprimere delle valutazioni. Si decide a lasciar agire solamente Dio, tuttavia, proprio mediante questa decisione, ella diventa cooperante, in quanto la cooperazione con le opere della grazia è sempre frutto di una rinuncia. Ogni rinuncia fatta in nome dell’amore risulta feconda dal momento che lascia spazio all’accettazione di Dio e Dio aspetta solo l’accettazione dell’uomo per mostrare cosa sia in grado di fare l’uomo stesso insieme a Dio. Nessuno, ad eccezione di Maria, ha rinunciato a tutto quanto fosse suo per lasciare agire Dio ed in maniera così completa; per questo motivo Dio non ha concesso a nessuno un potere di collaborazione più grande di quello concesso a Maria. Attraverso la rinuncia a tutte le sue possibilità, ella ne ottiene una realizzazione che va oltre le possibili speranze: diventa la Madre del Signore cooperando nel corpo, la sua ancella e sposa cooperando nello Spirito. L’ancella diventa Madre e la Madre sposa – ogni prospettiva che ha fine ne schiude sempre una nuova aperta verso l’insondabile.

La sua fecondità è così illimitata proprio perché anche la rinuncia presente nel suo «sì» appariva senza confini. Ella non pone alcuna condizione, non esprime riserve, si consegna interamente all’atto della sua risposta; davanti a Dio dimentica ogni forma di prudenza, in quanto davanti ai suoi occhi si apre l’immensità dei piani divini. Non si limita a volere ciò che anche Dio vuole, ma mette il suo «sì» a disposizione di Dio perché ne faccia oggetto di creazione e trasformazione. Nel pronunciare il «sì» non esprime desideri, preferenze o richieste che debbono essere rispettati. Non sottoscrive con Dio alcun contratto, ma desidera unicamente essere ammessa nella grazia così come la grazia stessa richiede di lei.

Solo Dio deve disporre del suo «sì». Quando Dio si inclina verso di lei, allora la sua risposta non può essere che abnegazione fatta di cieca ubbidienza. Ella non conosce alcun tipo di calcolo, di salvaguardia, non allude a riserve, sa solamente che il suo ruolo è quello dell’ancella tanto umile da preferire sempre ciò che le viene offerto, senza intervenire personalmente nel predisporre o indirizzare la volontà ed i desideri divini. Solo quando verrà pronunciato il «sì» avrà luogo la sua stessa realizzazione, e la perseveranza in questo «sì» non sarà quindi percepita come la permanenza in un carcere, in cui verrebbe ora ad essere rinchiusa, ma al contrario come una forma di liberazione che inciderà d’ora in poi su tutto il suo essere.

 

 

Views: 4