1.a Domenica di Avvento – B

1.a Domenica di Avvento – B

Quando:
3 Dicembre 2023 h. 3:15 – 4:30
2023-12-03T03:15:00+01:00
2023-12-03T04:30:00+01:00
Dove:
Monastero Cistercense Valserena

Dal Primo Sermone per l’Avvento di S. Aelredo

 

Educare il desiderio fissando la gioia che deve venire

Dovete sapere, fratelli carissimi, che questo tempo beato che noi chiamiamo Avvento del Signore, rappresenta per noi due eventi, e perciò duplice deve essere la nostra gioia, poiché duplice è il vantaggio che da questo tempo ci viene offerto.

Questo tempo rappresenta per noi la duplice venuta del Signore: quella dolcissima venuta in cui lui, bello nel suo aspetto tra i figli degli uomini, lui, desiderio di tutte le genti, lui, Figlio di Dio, a lungo atteso, e da tutti i padri ardentemente desiderato, lui ha offerto al mondo la sua presenza mostrandosi visibile nella carne, quando venne in questo mondo per salvare i peccatori. Attendiamo però anche con salda speranza, e ricordiamo spesso in lacrime, quell’altra venuta con la quale lo stesso nostro Signore, che prima venne nascosto nella carne, verrà in modo più manifesto nella sua gloria (…)

Nel primo avvento il Signore ci risuscita soltanto nell’anima, ma nel secondo ci risusciterà nel corpo, cosicché come ora serviamo Dio con ambedue, cioè con l’anima e con il corpo, così allora avremo con Dio una beatitudine perfetta in ambedue. In questo suo avvento ci dà fede per credere in lui, nel secondo suo avvento ci condurrà fino a poterlo vedere in quel modo in cui lo potranno vedere i puri di cuore. Ciò significa che vedremo la sua divinità, e pure quella sublimità e bellezza che ora vedono gli angeli, poiché noi saremo come gli angeli di Dio in cielo. Ma se ora amiamo e desideriamo lui, e disprezziamo tutte le delizie e gli onori del mondo, senza dubbio lo vedremo in sicurezza in quella immagine in cui giudicherà vivi e morti, e con gioia lo vedremo in quella immagine nella quale si mostrerà soltanto ai buoni che condurrà con se dal giudizio al regno.

Pensiamo ora, per quanto ci riesce, quale gioia avremo, e quale felicità se in quel giorno, quando i cieli e la terra bruceranno, quando il Signore verrà con grande forza e potenza, potremo sentirci sicuri, e così non solo non temere la sua venuta, ma amarlo invece intensamente, e contemplarlo in tutta sicurezza. E dunque, fratelli, se vogliamo avere allora tale gioia e sicurezza, sforziamoci di amare molto il nostro Signore, E chi dovremmo amare più di colui che è nostro Creatore e Signore, e ancor più nostro Redentore? E peraltro non c’è niente che possiamo amare con altrettanta sicurezza, poiché qualsiasi altra cosa amiamo, è certo che finiremo per perderla; Per cui è sicuro quell’amore che si porta verso colui che sempre è, ed è buono sempre allo stesso modo, e allo stesso modo è sempre amabile. Perciò fratelli, amiamolo ora, affinché quando lo vedremo venire dal cielo con i suoi angeli la sua venuta non ci faccia paura, ma al contrario ci spinga subito a corrergli incontro con grande desiderio, come si fa con un amico che ci è sommamente familiare.

 

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